domenica 26 maggio 2013

Alfa Romeo Mito 1.6 diesel - 120cv

Eccoci qua per il primo test di apertura!

Dal momento che tutto ciò che è dotato di motore mi interessa, parto volentieri provando una piccola hot hatch (benchè le classiche siano a benzina, questo "gasolone" non disdegna un utilizzo al mocassino di piombo!)



Aspetti generali esterni:

Bassa, filante,  con una linea di cintura alta, ben gommata nella versione oggi in prova, una tre porte esteticamente molto gradevole, ma solamente omologata per quatto.
Esteriormente cerca senza molta vergogna di richiamare agli occhi la ben più performante e costosa sorellona 8C, ma riesce a mantenere un carattere proprio, a mio parere soprattutto nella parte posteriore, dove un sedere di generose proporzioni, aiutato dai bombati passaruota, accentua lo stacco tra altezza e larghezza del veicolo.
Ad un'analisi più attenta, esternamente si colgono alcuni dettagli che la casa madre avrebbe potuto curare meglio come il famoso 2° listellino della calandra anteriore sotto il fregio: il secondo in particolare pare sia stato ricavato da un blocco di nutella, quindi gli attacchi sono molto fragili; un posteggio disattento da parte del guidatore o di altri simpatici utenti della strada, porta alla rottura dei gancini ed alla perdita del pezzo. Pezzo che tra le altre cose non è reperibile sul mercato, quindi armandosi di pazienza bisognerà cercare tutta la calandra, che come si può notare, non è di semplicissima sostituzione in quanto incastonata nel paraurti.
Sempre in zona frontale, l'attacco del paraurti a lato dei fari, fa parte dello stesso lotto di nutella della calandra. Anche qui un posteggio disgraziato fa flettere il paraurti quanto basta per far piegare l'aggancio, lasciando come risultato lo spigolo del paraurti un po' aperto. Attenzione quindi a dove lasciate la macchina!
A proposito di paraurti, fate moltissima attenzione a dossi, marciapiedi e dislivelli, l'angolo di attacco a causa della sua conformazione a punta non è favorevole, e più di una volta si rischierà di limare la parte bassa, per intenderci dove sono presenti i baffetti agli estremi del paraurti. Bisognerà quindi ricordare di prendere alcuni dossi o rampe di sbieco o se non sarà possibile di avanzare molto lentamente per scongiurare plastiche frittate

Ultimo particolare, dato più dalla pignoleria del sottoscritto che da un vero e proprio difetto, è la fascia plastica che copre la parte bassa delle fiancate: ad auto fresca di autolavaggio si nota troppo a parer mio la differenza di colore, e soprattutto su un bianco come quello in esame, sembra fin troppo posticcio.
La macchina, tolti questi piccoli particolari appaga la vista come dicevo prima con una bellissima linea, dove nella colorazione bianco latte (attenzione, non è il bianco ottico tanto di moda ultimamente) soprattutto, i contrasti con le finiture nere sono davvero azzeccati.

Aspetti generali interni:

Internamente la Mito, nell'allestimento scelto, presenta interni neri con finiture a contrasto amaranto. Particolare della parte amaranto che non è proprio plastica, ma pare più un tessuto plastico che richiama la fibra di carbonio, gradevole al tatto, ma attenzione alla pulizia! i prodotti in commercio per le plastiche potrebbero intaccare la trama.il cruscotto dove si nota la finitura a trama

Gli interni e la strumentazione sono molto curati, con una simpatica Mito digitale che entrando in macchina appare sul computer di bordo, per poi andarsene una volta spento il motore.
Le linee degli interni sono fresche sportive, aiutate anche dal contrasto cromatico che ne enfatizza la dinamicità.
L'abitabilità molto gradevole sui sedili anteriori dove entrambi gli occupanti possono trovare la posizione più comoda possibile, dal lato guidatore il sedile è regolabile in altezza, profondità è presente la regolazione del supporto lombare, che personalmente ho lasciato tutto chiuso, perchè diventa a mio parere meno avvolgente e trattiene meno il corpo in curva. Complice anche la regolazione del volante sia in altezza che profondità, trovare la miglior posizione d'attacco è un attimo. Per il passeggero manca la la regolazione in altezza, ma il sedile è regolato sulla posizione più bassa possibile già in partenza.
Se la passano piuttosto male i passeggeri dietro che nel mio caso, guidatore e dolce metà entrambi alti 1,80mt. lasciano pochissimo spazio alle ginocchia dei passeggeri. Da tenere a mente se si parte in 4 "spilungoni"!

La strumentazione è facile da imparare ed intuitiva al tatto; per quanto riguarda la consolle centrale, troviamo l'impianto stereo di serie che ha lasciato il posto ad un JVC touch screen a doppio DIN, del quale parleremo in una prossima recensione, poco sotto all'altezza della leva del cambio sono presenti i controlli del climatizzatore automatico bizona, molto pronto e preciso nella regolazione dei flussi sia di aria calda e fredda, anche se per spannare il parabrezza si è costretti, tramite tasto apposito ad attivare il compressore ed avere la ventola a tutta velocità, meglio cercare di mantenere una temperatura ed un flusso tali da non doverne aver bisogno, a mio modo di vedere è piuttosto fastidiosa come modalità obbligata.

Il gruppo volante, oltre ai soliti braccetti per luci e tergi (che nella mito si attivano tutti mediante ghiera a giro e non spingendo sulla leva), in basso al braccetto sinistro, troviamo i comandi del cruise control, molto comodo in autostrada, ma bisogna fare un po' di apprendistato nell'impostazione della velocità: una volta raggiunta la velocità desiderata, lo si attiva e si da un colpetto verso l'alto alla leva, in questo modo non ci sarà scarto chilometrico (a naso di un 3 km/h) tra la percorrenza a "pedale" e l'inizio della navigazione in cruise control, pena un fastidioso minirallentamento prima che la centralina prenda il controllo del gas.

Un difetto secondo me presente è rappresentato dalla scelta di mettere i tasti per il cambio canzone sulla razza destra del volante; anche se so che la scuola guida vorrebbe guidassimo tutti con le mani ad ore 09.15 fisse, tutti bene o male guidiamo o alla Toretto o comunque la mano destra passa più tempo sul bracciolo o cambio. Avere in questo caso il cambio canzone  dal lato della mano che sta meno tempo sul volante per me rappresenta un fastidio perchè sposto pochissimo il volume della musica, ma cambio molto più spesso canzone, e puntualmente capita quando devo fare un cambio marcia o recuperando il volante dopo una curva, non molto intuitivo sul lato destro.



Per chi di voi come me usa il clacson ogni volta come se l'Italia vincesse ai mondiali, rimarrà piacevolmente appagato nel trovare il clacson sulla parte centrale nera.....TUTTA!non importa come, non importa a chi, ma si trova sempre il modo di suonare il clacson!

Come accennato prima tra i sedili anteriori è presente un comodo bracciolo, con piccolo vano, purtroppo non rivestito (quindi a maggior ragione sul diesel capita ce le chiavi facciano un po' di rumore, ma solo da fermi) per riporre le chiavi o le sigarette, unico vano comodamente raggiungibile in tempo zero perchè quello sotto il condizionatore avendo le spondine laterali, ostacola, essendo anche abbastanza stretto per le mie manone, la presa sull'oggetto, mentre quello "virtuale" ai lati della leva del freno a mano, basta appena per le sigarette.

Prima di addentrarci alla parte più interessante e dinamica del test, quattro parole quattro sulla capacità di carico. Note abbastanza dolenti per quanto riguarda il baule, di certo non è una macchina concepita per le grandi trasferte, tant'è che in due abbiamo dovuto occupare anche i sedili posteriori, un trolley normale da viaggio occupa da solo praticamente tutto lo spazio a disposizione nel baule, e poichè la dolce metà "ha bisogno di poter scegliere", abbiamo dovuto occupare anche i sedili dietro. Una nota negativa arriva anche dall'abbattimento dei sedili dove purtroppo per chi supera il metro e ottanta non riuscirà a ripiegare i sedili fino a rendere il pianale completamente orizzontale, in quanto anche tolti i poggiatesta, la spalliera del divano posteriore urta con i sedili davanti. 

Arriviamo quindi alla caratteristica principale dei comandi presenti all'interno della Mito: il selettore D.N.A. per il quale Dynamic, Neutral e All weather, tradotto in soldoni (D)io, finalmente la macchina va! (N)on mi interessa più di tanto correre ed (A)iuto ho paura di morire.
Personalmente ho usato la modalità A una sola volta per provare l'ebbrezza di essere supervisionato da computer e computerini che calcolano quanto devono rendere una macchina ferma sapendo che probabilmente fuori piove/nevica/tempesta. Basta, mai più....ti toglie ogni voglia di vivere!

Ok tutto carino e chiaro.....Ma sta macchina come va?

Passiamo dunque alla modalità per l'uso cittadino non delinquenziale N: acceleratore mediamente pronto, sterzo che fa sentire la propria presenza ma non è faticoso da manovrare, turbina che entra intorno ai 1900 giri (nasometricamente misurato). La Mito risponde bene alle richieste di gas, anche se in questa modalità per tirare fuori un po' di cattiveria, bisogna tenerla un po' in alto come giri per essere un diesel. Tutto sommato niente di sconcertante visto che la sonorità dello scarico è convinta di essere un benzina! tranne al minimo dove il ticchettio del diesel è la norma.
In D la musica cambia eccome: sterzo diretto, acceleratore istantaneo turbina che entra anche in folle. Appagante, al giorno d'oggi per sentire uno sterzo diretto bisogna tornare a comprare una vecchia 500, lo senti lì, presente, massiccio, che richiede autorevolezza per eseguire al millimetro le impostazioni del guidatore. Una volta presa la mano è molto piacevole, anche se alle bassissime velocità, proprio perchè diretto si fa molto sentire....una scusa in più per affondare il piede destro nel tappetino!

Dinamicamente sia in D che in N (la A non la tratto in quanto è castrante frustrante e lenta...e non mi va!) la macchina si comporta quasi nello stesso modo, tolte le differenze descritte nel paragrafo precedente. Complice un assetto molto ben sostenuto, ma non tanto da far saltare le otturazioni, la macchina sfrutta il rapporto favorevole tra larghezza ed altezza per aggrapparsi all'asfalto, tiene molto bene la traiettoria in curva e consente anche improvvise correzioni.....anche se!
Attenzione al sovrasterzo, soprattutto in N, il sederotto largo della Mito è anche piuttosto leggero, quindi nei rapidi cambi di direzione, specie a serbatoio da metà in giù, tende a scomporsi, niente di irrecuperabile, in più c'è l'elettronica ad aiutare il tutto, però è una perdita di assetto abbastanza improvvisa...bisogna tenerne conto se non si sa cosa ci sarà dopo quella bellissimacurvachevogliofarefortissimo! In D le forze si equivalgono, ma in questo caso, forse dovuto alla maggiore reattività è il sottosterzo in percorrenza/uscita di curva ad avere leggermente la meglio. Anche qui un minimo di attenzione perchè per correggere il sottosterzo è molto probabile che si inneschi un accenno di sovrasterzo, quindi occhio aperto e mani veloci!
Bisogna però puntualizzare che la Mito è sensibile al tipo ed usura degli pneumatici. Provata (la nostra mito monta 215/45/17) inizialmente con un treno di Pirelli Zero Nero (gomme di serie), gli scompensi di assetto ne erano enfatizzati, specie su fondo umido, e man mano che l'usura dello pneumatico aumenta, oltre che essere caratterizzati da una notevole rumorosità, accentuano gli squilibri citati prima.
Musica che cambia anche in questo caso, spendendo qualche foglio da €100,00 siamo passati a montare le Michelin Sport Pilot3 le quali oltre a ridurre drasticamente il rumore di rotolamento, aiutano nel mantenere la macchina più composta, soprattutto al posteriore. All'anteriore rimane sempre un filo sottosterzante, soprattutto in uscita di curva in D.

Due righe sui consumi: è una piccola belva anche se in versione gasolio, e fortunatamente il portafogli ringrazia, soprattutto in N, in D ha velleità da benzina ed è sconsigliato usarla in città perchè si faticherebbero a vedere i 10km/L. In autostrada a 140 fissi si attesta su un onesto 17km/L, mentre in montagna, obbligatoriamente in D prima che mi venisse chiesta la patente (giusto per vedere se sono fotogenico eh!) il consumo si attestava intorno agli 8 km/L....

E' una gran bella macchinina, soddisfacente, e non intacca molto il portafogli a patto di guidarla con criterio. Bella da vedere, da viverla e da guidarla, i difetti riscontrati sono cose per le quali purtroppo le italiane tendono a farsi notare, piccolezze stupide per le quali basterebbe una pausa caffè in meno per risolvere, tuttavia non intaccano il mio parere sulla Mito, della quale sono innamorato!

Al prossimo test!
Bussola

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